venerdì 14 settembre 2007

SRV

Stevie Ray Vaughan - Tin Pan Alley - Couldn't Stand the Weather (1984)

Per quanto io possa scrivere, mai riuscirò a descrivere quello che mi porto dentro. Oggi è ancor più difficile ragionare. Per questi due motivi e per molti altri, lascio che sia la Sua musica a parlare, non per me, ma per Lui.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Sorrido anima blues...sorrido perchè le mie note spesso sono queste...Gary Moore...still got the blues ...solo la musica si avvicina alla meraviglia del silenzio che coccola la mia malinconia...Valentina
Grazie per questo "incanto" di note!

Anonimo ha detto...

Changes come before we can grow
Learn to see them before were too old.

Anonimo ha detto...

Cammino al buio. Piedi scalzi.
Dolore a lacrimarmi gli occhi.
Ogni passo un respiro strozzato
ogni passo un calpestar[mi].

A terra, cocci di me.

Allungo la mano alla ricerca
dell'interruttore della luce
ma arranco l'aria senza densità alcuna.
Nessuna parete
Nessun buio
è giorno, tutto attorno.
Ma io non vedo. Buio.
Ho gli occhi rovesci
e sugl'iridi ho dipinto
il nero che mi attraversa.

Chiodi di domande senza risposta
a lacerarmi i palmi.
Non ho più fede nella resurrezione.


M.

undercoverman ha detto...

Ciao Valentina.
Non aggiungo nulla, ci siamo capiti. Le tue parole valgono più di un grazie.

undercoverman ha detto...

Ciao Urbanrat.

Like a train that stops at every station,
we all deal with trials and tribulations

Mi hai lasciato a bocca aperta, conosci SRV e ne citi il testo.
Accidenti.

undercoverman ha detto...

In quella, non l'ho mai avuta nemmeno io la fede.
Ciao ParolaBuia e grazie.

Anonimo ha detto...

La tua fase è necessaria. Ogni "ragazzo prolungato" confronta ciò che era con ciò che sarà. E non manca mai modo per cambiare strada, non è mai davvero difficile mollare tutto e ricominciare. E' anzi troppo facile perché valga la pensa di sognare che altrove sarà tutto più facile.
Non lo è mai, perché noi siamo la nostra casa e noi ci portiamo là dentro, in un trasloco perenne, tutti i nostri problemi.
Essendo fatti di materiale più fine, gli aspetti positivi della nostra vita restano attaccati alla vita precedente e sono quelli che ci tocca riprogettara da zero. Cambiare città e cambiare vita è un bel sogno, ma deve essere un sogno lucido.

Well theres two - two trains runnin, but theres not a one thats goin my way
You know theres a, one train running at midnight, the other one leave just for day

Scelte.

Ratfish blues

Unknown ha detto...

mi sono giocata il blues...
mi sono dovuta convincere, pro sopravvivenza, nell'arco del tempo e della mia storia, che non si può indugiare nel dolore, che fuggo da questo genere...
eppure, quando mi capita... i had enough of the blues, but the blues hadn't had enought of me...
via via... meglio gli uriah heep!!

undercoverman ha detto...

Rat.
"Ragazzo prolungato" è una bella definizione, ma non del tutto esaustiva.
E' vero, quello che siamo lo siamo a prescindere da quello che ci circonda.
La vera scelta, quella drastica, sarebbe mollare tutto, vestiti, auto, energia, denaro. Allontanarsi da questo mondo dei consumi e dei falsi desideri per tentare di sopravvivere altrove. Non ne ho la forza, ma aspetto, prima o poi qualcosa mi porterà via da qui.

undercoverman ha detto...

Laura,
suggeriscimi un albun degli "Uriah heep", così provo a seguirti in quella direzione.

Unknown ha detto...

Salisbury,
Demons and wizards,
The magician's birthday,
Sweet freedom... solo perchè per ora ho approfondito solo questi, sono mitici, fidati! Rainbow demon la conosci senz'altro...
baci! laura, alias la bradipa...

undercoverman ha detto...

Bradipa.
Ho comprato "Very 'Eavy Very 'Umble" degli "Uriah Heep" uscito nel 1970 (non ho trovato altro) è il loro primo album. L'ho ascoltato in auto, ma mi ci vuole un pò di tempo per esprime un giudizio. La prima cosa a cui ho pensato sono stati i Deep Purple, la seconda cosa è che al tempo ho speso i pochi soldi che avevo in altre direzioni musicali, gli uriah, pur conoscendoli, non li ho mai davvero ascoltati.
Ciao e grazie.