giovedì 20 settembre 2007

Fine del tunnel?

Il celo è coperto di nuvole, la cosa mi è d'aiuto. Non possiedo un ombrello da molto tempo, non sono riuscito mai a trovare il tempo per comprarmene uno dopo aver dimenticato l'ultimo non so dove. Mi dirigo verso le strade ferrate senza avere una precisa meta. Temo che nel giorno in cui la gente santifica le feste non molti carri con ruote di metallo partiranno.
Da pochi minuti sono entrato in questa cittadina. Faccio appena in tempo ad accorgermi che una piccola goccia si è appoggiata alla mia mano prima di ritrovarmi completamente bagnato. L'acqua nelle scarpe non è una buona cosa, non ti fa sentire a tuo agio. Riparato nell'antro di una vetrina, guardo le altre persone ripararsi in altri antri vetrinati.
Lo stomaco mi spinge a cercare un mangiatoio, lo sconforto mi assale quando il frutto di questo bellissimo mondo consumistico mi presenta il mangiatoio veloce. E' arrivato anche qui? Non credo ci salveremo, dopo averlo trovato anche qui, mi convinco che la fine è vicina. Affranto proseguo la ricerca.
Mentre mangio una serie di purè di verdure multicolore, servite come palle di gelato, penso a quanto sia singolare che io mi trovi in questo luogo, un singolare e positivo consumare il tempo.
Scendo dal carro e trovo il sole. Mentre mi incammino verso il dormitoio, mi accorgo di quello che non ho visto al mattino. E' un enorme scritta su grandi fogli di cellulosa drogata con pigmenti monocolore. A bocca aperta, immobile, leggo e rileggo il messaggio "la luce alla fine del tunnel". Ancora immobile, mi volto verso Sanderson (ero certo di trovarlo al mio fianco) e gli chiedo "l'hai scritto tu quello?". Riprendo a camminare, ma non posso fare a meno di voltarmi e rivoltarmi verso quel messaggio messo li apposta per me. Devo bere una birra. Spero di cuore di riuscire a berne una sola.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Una rapida letta di ciò che scrivi, mi dice che non hai motivo di sentirti piccolo, nel leggere ciò che dico nel mio ultimo post. La gente che dovrebbe sentirsi piccola nel leggermi tra quelle righe, è quella che non prova nessuna emozione di fronte al dolore. Tu l'hai provata un'emozione e questo fa di te una persona sensibile, la sensibilità rende un uomo grande. Grazie per il tuo passaggio un abbraccio Nya

Anonimo ha detto...

Spero per te che tu lo faccia, quel salto oltre il tunnel. A furia di girarsi e rigirarsi e di sperare e di pensare, la vita passa. The sky is crying.
Rat.

undercoverman ha detto...

Ciao Nya.
Grande è una parola forte, direi che la sensibilità rende l'uomo debole.
Ti ringrazio.

undercoverman ha detto...

Rat, ciao.
Alla fine del tunnel, su quel poster, ci sono tre lattine di birra, mi stai suggerendo di unirmi a Sanderson?
Sperare e pensare sono due cose facili, saltare richiede allenamento, ma mi sto attrezzando.