sabato 11 agosto 2007

Un bel risultato

E' ormai chiaro che mi sono perso, niente di strano, capita spesso. Camminando da solo, mi ritrovo sempre a percorrere le vie meno affollate. Questa sera però le vie sono diverse, la città è diversa, i suoni sono diversi. Tutto galleggia attorno a me, e questa volta lo fa sul serio.
La serata era iniziata nel peggiore dei modi, quando alla domanda "la navetta si ferma qua?", io riesco solo a bofonchiare "chiedo scusa, ma riesco a stento a capire dove mi trovo". L'espressione ricevuta in cambio, mi spiega ancora una volta quanto io sia ridotto male. Non trovo il coraggio per spiegare che solo pochi secondi prima, ero convinto di dover prendere un mezzo acquatico per raggiungere la stazione. Sceso dalla navetta, seguo la corrente di esseri umani e comincio a ricordare il mio tempo nella città galleggiante. La direzione porta alla grande piazza. Ho fame, come sempre ho saltato il pranzo. Camminando, rinvio passo dopo passo la decisione di fermarmi e cenare in uno dei numerosi mangiatoi. Nemmeno di fronte al noto mangiatoio veloce trovo il coraggio per fermarmi, sto peggiorando. La grande piazza è al suo posto, ricordo, ma non voglio ricordare. Guardo attorno con attenzione, ma questa sera non vedo nulla, tanta gente, ma nessuno in particolare. Solo un bambino, intento a calpestare tutte quelle cose che un adulto eviterebbe con grande attenzione, nonostante la fortuna da ricevere in cambio. Un bambino molto fortunato.
Quando ricapito per la terza volta nello stesso silente luogo, allora realizzo di essermi perso. Lo stomaco vuoto rende difficile camminare e il morale è a terra forse per lo stesso motivo. Questi luoghi stretti e contorti ricordano un po il labirinto della mia mente. Dopo più di un'ora ritrovo la strada e finalmente mi è chiaro "sono un idiota". L'esserne consapevole è davvero un gran bel risultato.

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