martedì 7 agosto 2007

Bolle di sapone

Il viaggio non è stato lungo, diciamo più inutile che lungo. All'ingresso di questa città si legge "Città d'arte e di cultura - Patrimonio dell'Umanità". Ci si sente molto piccoli di fronte ad affermazioni del genere. Senza sapere esattamente dove mi trovo, parcheggio l'auto inserendo un certo numero di monete per ricevere in cambio il tagliandino. Cerco il centro. Ripenso, per un attimo, al bassissimo livello raggiunto da J. M. Jarre con il suo ultimo lavoro discografico (si dirà ancora così?) è vergognoso. Dispiace constatare come autori di capolavori assoluti non si rendano conto di quanto sia offensivo, nei confronti di loro stessi, il pubblicare mediocrità insignificanti. Ancora sovrappensiero noto due vigili litigare con un camionista non molto sereno. Di colpo si apre una porta alla mia destra e prima di vedervici uscire una ragazza-bambina, vengo investito da qualcosa che non ricordavo di aver visto. Strano, ma non molto. Pochi passi e mi appare davanti una piazza, che sia questo il "Patrimonio dell'Umanità"? Guardo meglio, faccio un giro su me stesso, sotto i portici leggo "McDonald's", si deve essere questo! Entro in quella che mi sembra una Chiesa. Voglio dire che è una chiesa, ma forse qualche indigeno la chiama Duomo o Cattedrale, non lo so. All'interno non c'è il caratteristico silenzio, troppa gente che cammina. Poca luce. Mi siedo. Cerco di stare calmo, una sorta di litania comincia alle mie spalle, la chiamano Rosario. Mi piego in avanti e guardo sotto al banco, da non crederci, un tappo per le orecchie, di quelli gialli in gomma piuma, in Chiesa? L'avevo notato che non c'era un bel silenzio, ma arrivare a questo mi sembra assurdo. Esco. Poco più in la c'è un castello con tanto di fossato, con l'acqua, i cannoni e l'indifferenza dei più. Ci giro attorno, cammino a testa bassa. Quasi non volendo mi ritrovo in una libreria, una di quelle molto grandi con di tutto un po. Mi ricordo di essere un figlio del consumismo e compio il mio dovere acquistando un film in DVD "Mulholland Drive" di David Lynch. Ne ho visto qualche spezzone in televisione, una specie di allucinazione moderna. Decido di tornare a casa e mi incammino alla ricerca dell'auto. Cammino ancora a testa bassa, lo faccio sempre. Fra i piedi noto nuovamente quel qualcosa di strano, svolazzano a mezz'altezza, ce ne sono tante, sollevo la testa. Un orsacchiotto meccanico, imbeve il suo bastoncino in un bicchiere e portandoselo alla bocca mi sputa in faccia delle "bolle di sapone". Non riesco a crederci, erano bolle di sapone.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

un bel post!!!!!

undercoverman ha detto...

Grazie Daria.