venerdì 12 ottobre 2007

Ricorderò

La stanza aveva la forma della lettera L, un po’ più tozza, ma non di molto. All’interno tre scrivanie di legno scuro e vetusto, due sotto alle finestre e la terza più indietro ai piedi di uno dei letti. L’armadio, incassato nel muro, conteneva pochi vestiti, in alcuni casi nessuno, se non qualche cambio di biancheria pulita. Seduto come ogni sera, uguale alla precedente, leggevo di campi magnetici ed elettrici, leggevo di matematica che cammina, di onde che interagiscono con materia rivelando la loro duale natura. Più avanti, sulla sinistra, posata su qualcosa di simile ad un comodino, la radio aspettava di essere accesa. Girando la sua manopola, cercavo qualche nota amica. Fu il suono di una chitarra distorta e compressa, che con calma disegnava arpeggi e cantato, a fermare la mia mano. Rimasi lì in piedi, rapito, come accade raramente, ad ascoltare quelle note, poi raggiunte da parole narranti un viaggiare eterno, il desiderio di tornare, l’impossibilità di farlo e poi ancora quel suono compresso e distorto. Non ho più ritrovato quelle note e, quasi dimenticate, le ho tenute, da qualche parte, all’interno del mio vuoto.
Pochi giorni fa, quelle note si sono risvegliate e con forza mi hanno spinto a cercarle, a trovarle e a suonarle. Questa sera, ho capito perché. Nessun ricordo, fino a qualche giorno fa, era legato a quelle note, ma adesso in quel nido di rose ai piedi dell’arcobaleno, ci ho messo un regalo. Un regalo ricevuto con sorpresa, da chi forse non conoscerò mai, ma che ho già incontrato. Che ho incontrato quella sera, in quella stanza. Una malinconia diversa, una malinconia che non si può raccontare, ma si può scrivere e si può leggere.
Oggi so di chi era quella malinconia. Oggi so che quelle note porteranno sempre con loro quest’anima sconosciuta, ma così vicina, quel suo “qualcosa” e la mia incredulità. So che non potrò più ascoltarle senza pensare ad un volto mai visto, ad una bicicletta e all’odore di un maglione di lana. Ascolterò e ti ricorderò, ovunque saremo, qualunque cosa ci sarà successa, lontani come ora, lontani come sempre.
Ascolterò e ti ricorderò.

2 commenti:

Vale ha detto...

...quel regalo è arrivato da dove è partito...e da quell'"altrove" non si allontanerà mai...e sarà tenuto con cura come il sole al mattino negli occhi, come il sole al tramonto nell'anima...sarà tenuto come le stelle tengono il cielo e la luna, e la luna i cuori, come la terra i fiori, come l'olio il pane e come il pane il miele, come il mare il vento e il vento i capelli sulla bicicletta, come la notte il giorno e il giorno un giorno in più, come un regalo inatteso negli occhi di un bambino, come la morte tiene la vita, come la musica le orecchie, come il fuoco il calore e come il cuore il cuore.

undercoverman ha detto...

Valentina, come il cuore il cuore, un regalo pieno di sopite emozioni, un regalo di note e parole ... il più bel regalo.
Ciao