martedì 9 ottobre 2007

Giornata di suicidio … pensando a Ben Sanderson

Tratto dal film Leaving Las Vegas (1995), scritto e diretto da Mike Figgis, con Nicolas Cage ed Elisabeth Shue. Il brano musicale “Lonely Teardrops” è di Berry Gordy interpretato da Michael McDonald.

Ben Sanderson, an alcoholic Hollywood screenwriter who lost everything because of his drinking, arrives in Las Vegas to drink himself to death.

Molte volte ho pensato al suicidio, quante volte ne ho parlato, sin da giovane adolescente, rabbioso e schifato di tutte le menzogne che riempiono questo nostro mondo. Quante volte, con quelli che un tempo furono amici, ho cercato di immaginare come sarebbe stato porre fine alla propria esistenza. E quanto è stato difficile ammettere che in nessun modo sarei mai riuscito a tagliare il filo vitale, il desiderio biologico, inscritto nelle istruzioni primordiali, di continuare a bruciare ossigeno e trasformare materia, di continuare ad esistere.
Oggi, dopo aver gettato via tutto il poco di buono che mi è stato concesso, le cose sono diverse. Sono diverse perché ho scoperto che è possibile vincere gli ostacoli che ci legano alla nostra esistenza. Sono diverse perché ho incontrato Ben Sanderson.
La prima volta che l’ho incontrato non ci ho fatto caso, ero distratto nel trascinare il mio vivere lungo le strade della mia insensata esistenza. In seguito, incontratolo nuovamente, ho capito la forza della sua scelta, la possibilità di poter realizzare quello che pensavo impossibile e tutto è cambiato.
Da allora, so che la cosa è possibile, so che non devo preoccuparmi e che l’unica cosa di cui avrò bisogno la sto guadagnando giorno dopo giorno.
Prenderò i mie risparmi, li investirò in alcool e me li berrò tutti fino alla fine. Niente più ostacoli biologici, niente più freni morali, tutto sopito da vapori di alcool senza fine. Fino alla fine.
Oggi è una giornata di suicidio e di …

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Non credo sia solo l'istinto biologico di conservazione a tenerci in vita, caro Sleep, benché vogliano inculcarci nella testa che siamo più simili alle scimmie che a noi stessi. Né credo basti un Ben Sanderson per portarti alla morte alcolica. Poi, quelli che pensano/parlano sempre (o spesso) di suicidio non lo fanno mai. Te lo dice una che pensava/parlava spesso di suicidio e in realtà quello che voleva era solo una vita un po' diversa dallo schifo in cui affondava.

Vale ha detto...

...you have never never to ask me to stop drinking...già...ma il tuo post termina con i miei amatissimi puntini di sospensione...basterebbe una pausa dal non senso...solo una silenziosissima pausa che ci permettesse di "respirare".

Anonimo ha detto...

ancora sbronzo..?

undercoverman ha detto...

Ilaria.
Hai ragione, quelli che pensano/parlano non fanno. Io mi limito ad ubriacarmi, per debolezza o per stanchezza, per dare un senso a quello che fino ad oggi non lo ha avuto. Aspetto la mia vita un pò diversa, sperando solo che arrivi prima che sia troppo tardi.
Ciao.

undercoverman ha detto...

Ciao Valentina.
Una piccola pausa in grado di salvarci. Una piccola pausa piena di calma e serenità. La troveremo mai?

undercoverman ha detto...

Turbobradipa.
Oggi no, ma per domani ho già una piccola scorta per il dopo lavoro.
Ciao

Anonimo ha detto...

E va bene, in fondo non si può mai sapere per quale strada la felicità arriverà a modificare la nostra vita. Conoscendola, può anche arrivare dal fondo di un bicchiere, anche se ne dubito. Magari, non fare solo quello, però ;-)

undercoverman ha detto...

Ilaria, stai tranquilla, cercherò di fare anche dell'altro. Non so ancora cosa, ma ci sto pensando.
Ciao.

marco infinity ha detto...

. . .quando pensi ad un possibile suicidio e' perche' c'e' qualcosa che non va (per la vita formale ke fanno tutti) ma sicuramente non per te stesso. . .