
E’ l’ora di mezzo, quella in cui il sole appare nel suo punto più alto. Ho lasciato il carro gommato fra linee blu, non ho monetine, non posso farci niente. Devo consegnare una provetta. Cammino velocemente con questa busta in mano, nelle orecchie musica calma, colonna sonora sbagliata. Le onde elettromagnetiche visibili riscaldano il mio volto, io cerco altri volti, voglio capire chi gira per il centro a quest’ora. Tanti volti, tutti molto veloci, nessun sorriso. Due signore, con camice bianco, mi invitano a salire al terzo piano. Qui trovo il primo sorriso, di circostanza, e le lascio la busta con la provetta. Mentre scendo le scale, immagino che la provetta si sia svuotata durante il tragitto, cosa poco probabile, ma in linea con le mie fobie. Di ritorno, sorrido di me, mentre mi sforzo di tenere la testa alta.
Non si vede più il sole, molte ore sono passate, quando esco da un luogo inutile. Nelle orecchie riecheggia un suono, un suono ricco di ricordi, di sere passate con rabbia, senza consapevolezza, lontano dalla vita, molti anni fa. E’ il suono di piccole esplosioni, esplosioni allo zolfo, che riempiono le narici di freddi ricordi. Vorrei fermarmi, non andare avanti, lasciare la strada ormai segnata ed aspettare qualcuno, qualcosa di nuovo.
Domani sono libero, riposo, senza impegni. Questa notte posso non dormire, questa notte posso sognare. La voce dal passato, con quel tono e quell’indifferenza, mi riempie di un nuovo futuro, aiutandomi a tracciare una nuova strada.
E’ la notte delle streghe, sto per vomitare.
6 commenti:
Nottate da dimenticare...
come sempre, bradipa, come sempre
Finalmente un po' di rabbia
... di rabbia ne ho molta, prima o poi la lascerò uscire...ciao rat
prima, sleep, prima è meglio. comprati un punching ball. e due guantoni
Lo farò rat, lo farò.
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