domenica 6 gennaio 2008

Minore

La mia vita è una melodia minore, una partitura scritta per un solo esecutore, uno strumento solista. Come è umida l’aria questa sera, come è buona l’aria questa sera. Godo il silenzio di questa calma, il tepore di questo luogo che non mi appartiene. La rassegnazione prende in mano le redini, traccia il cammino. Vorrei parlare dell’olio di pietra, vorrei parlare dei novantadue elementi, ma nessuno può ascoltare la mia voce. Stanco di desiderare compagnia, costringo la mente ad implodere su letture sagge. Quanto tempo ci resta? Riesci a riposare senza angoscia? Le gocce, cadute da quel arco di pietre, bagnano il bavero di questa mia giacca. Le mani in tasca giocano con le cuciture, i polmoni implorano una sigaretta. Sono triste? Non lo so, vorrei poterti dire di no, ma non lo so. C’è qualcosa la davanti? Non riesco a vedere, tengo la testa bassa, non vedo cosa c’è oltre. Il mondo non è pronto ad affrontare il futuro. Io lo sono ancora meno.

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