lunedì 31 dicembre 2007

Aspetterò

Rinchiuso in questo volume, avvolto da pareti, bevo tutto lo schifo che lascio alle mie spalle. Osservo una freccia urlante, lanciata da un sax rauco, disegnare improbabili traiettorie in un anonimo entroterra. Nella gola scende un retrogusto amaro, di cantina umida, da cocci di terracotta, vicino un pacchetto di listelli di carta tenta il mio futuro prossimo. Non di questo mondo sono le urla che trafiggono le mie orecchie, sono orde di locuste impazzite, insaziabili si nutrono della mia carne. Versami il nettare scuro, che io possa dimenticare la strada, che io possa perdermi in questo dedalo. Non lasciare alcun segno, non mostrarmi la via, lasciami solo, senza meta, versa e non parlare. Ho sentito narrare di una fine, una fine prossima, una fine di attesa, attesa di un nuovo inizio. Non capisco, non comprendo, cosa potrà mai cominciare? E‘ un suono, è un sibilo, pulsa, senza ritmo, senza melodia, sussurra la sua follia, ben nota ai miei neuroni. Niente gravità questa sera, lo stomaco non pesa, ho lasciato la testa fluttuare, cerco questo impulso, questo suono sincopato. Non conosco queste voci, non voglio ascoltare queste voci, falle smettere, falle tacere. La mia cara vecchia regina, quanto tempo? Non ho dimenticato, come potrei? Cara vecchia regina. Non posso crederci, anche adesso, qui, in questo momento, cerchi caldi ed umidi mi avvolgono con strette di dolore, strappano la pelle dalle braccia, lasciando fitte di dolore sugli strati di carne nuda. E’ un tuono lontano, no, è vicino, mi avvolge, mi piega. Scappo, ma le gambe non corrono, scappo, ma non mi muovo, sono finito, la testa è bassa, come sempre, la testa è pesante, come sempre. Spiegami come disegnare il domani, guida la mia mano, che io possa tracciare giusti confini, non permettere che io continui nell’errore, colora questi fogli, dai vita ai miei giorni. Una delle prossime albe, troverò la strada, e senza indugio la percorrerò, non porterò nulla con me, perché nulla mi servirà, solo delle buone scarpe, dicono che la strada sia lunga. Odore di zolfo riempie le mie narici, non è l’inferno, niente attacco di cuore, niente Belzebu, solo cori di voci nascoste nella notte. Non sono vivo, non sono io, ho perso tutto quello che sono stato, ho perso tutto il rispetto, ho perso la dignità, non sono vivo. Dopo lo spettacolo dove vanno gli attori? Ma questo è uno spettacolo? Sono io un attore? Non volevo recitare questa parte, non ci sono battute, non ci sono dialoghi, c’è solo dolore, inutile e costante dolore, colpevole ed incurabile dolore. Fammi ascoltare la tua voce, sussurrami il tuo nome, tienimi compagnia, in questa sera distorta. Cosa pensi che stia facendo? Mi maledico, scrivendo la mia incapacità di vivere, la mia stupida ottusità, la mia pochezza. Cosa direbbe di me Darwin? Suonerebbe le sue note italiane? Soccorrerebbe la mia mente? L’olio di pietra è ormai cosa rara. L’energia tende a minimizzare il suo potenziale, per questo cado a terra quando perdo l’equilibrio. Ho smesso di credere, ho smesso di sperare. Uscirò, camminerò ed aspetterò.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"Tutto quel che tocchi e tutto quel che vedi
Tutto quel che assaggi, tutto quel che senti
Tutto quel che ami e tutto quel che odi
Tutto quel che diffidi, tutto quel che difendi
E tutto quel che dai e tutto quel che tratti
E tutto ciò che compri, elemosini, prendi a prestito o che rubi
E tutto ciò che crei e tutto ciò che distruggi
E tutto quello che fai e tutto quel che dici
E tutto quel che mangi e tutti quelli che incontri
E tutto quel che disprezzi e tutti quelli che combatti
E tutto quello che è presente e tutto quel che è andato
E tutto quello che dovrà venire...
è tutto quanto sotto il sole e in armonia...
...ma il sole è oscurato dalla luna"

(Pink FLoyd - "Eclipse" - The dark side of the moon - 1973)


...usciamo...camminiamo...aspettiamo...l'altro lato della luna? Un abbraccio leggero....
Valentina

Anonimo ha detto...

una piccola sciocca cosa come un raggio di sole rifranto da un prisma di cristallo: ecco cosa ti auguro per l'anno nuovo

undercoverman ha detto...

Valentina, per l'altro lato della luna, l'attesa è infinita, se restiamo su questo pianeta. Intanto camminiamo, poi ...

undercoverman ha detto...

Wilbury, ti ringrazio di cuore.